Ore al volante prima di raggiungere la destinazione, al seguito della mesta processione funebre dei camion dell’esercito che per settimane hanno fatto la spola da Bergamo al primo forno crematorio disponibile, spesso fuori dalla regione Lombardia. E quando tutto è alle spalle e parte la fase 2, il pensiero di quei trasporti, con quei compagni di viaggio, non abbandona Tomaso Chessa, militare sardo alla guida del mezzo dell’esercito trasformato per l’emergenza in improvvisato carro funebre. “Quelle bare fanno parte di me, c’ho messo l’anima: vorrei un giorno conoscere i parenti di quei defunti – scrive in un lungo e commovente post su Facebook. – Ma la gente continua a non capire, facile dire qua non siamo a Bergamo”.
fonte tgcom24