La Consap ha scritto al direttore de il giornale dopo una frase poco felice di un suo editoriale scritto da lui e pubblicato il 5 maggio.
Caro Direttore,
chi le scrive è il segretario generale nazionale del sindacato di polizia Consap; non le nascondo di essere stato colpito dall’ incipit del suo editoriale sulla prima pagina del suo quotidiano, laddove traspaiono degli stereotipi anacronistici che non rendono al meglio l’immagine odierna degli apparati di sicurezza nazionale. Immagino non deve essere facile anche per lei trovare ogni giorno spunti di riflessione per i suoi lettori, e di certo il gioco di parole fra congiunti e congiuntivi è un bel colpo di genio. Che le norme di governo nell’emergenza sanitaria non brillino per chiarezza è ben noto, soprattutto a chi per professione è chiamato a decodificarle in atti di denuncia, ma questo, mi consenta nulla ha a che vedere con il sapere del singolo operatore.
Oggi parlo a nome del sindacato Consap per la polizia, ma sono certo di poter estendere il concetto a tutte le forze dell’ordine il livello di scolarizzazione di colleghe e colleghi è molto alto, anche un semplice agente può, e spesso è, in possesso di una o più lauree, e l’aggiornamento professionale, seppur non sempre favorito dall’amministrazione viene mantenuto ad alti livelli e in modo costante per l’intera vita professionale.
Mi permetta solo per chiarire meglio il concetto che la competenza lavorativa, in donne ed uomini delle forze di Polizia è elevata a tal punto che spesso costituiamo esempio anche per i colleghi del resto d’Europa, migliori investigatori, migliori organizzatori servizi di ordine pubblico per grandi eventi, migliore preparazione tecnica per squadre antisommossa, bassissima percentuale di corruzione interna , una delle più basse al mondo , quanto ad errori grammaticali la nostra classe politica, come si dice in questi casi sia di maggioranza che di opposizione, dall’alto della sua cultura ci regala quasi ogni giorno errori da penna rossa, io pertanto preferirò sempre un congiuntivo sbagliato ad un ruolo ricoperto senza capacità e competenze. Inoltre basterebbe solo scorrere gli elenchi dell’ultimo concorso in polizia per notare quanti aspiranti colleghi e colleghe siano già laureati, oltre che preparati a livello psicofisico e che solo la miopia del governo alle prese con reiterati tagli alle spese, anche in servizi essenziali, come la sicurezza, impedisce di coronare il loro sogno e permettergli di indossare la divisa.
Caro direttore , non a caso da un indagine Eurispes sul gradimento e fiducia degli italiani nelle forze dell’ordine la Polizia di Stato supera tutte le forze di polizia e di soccorso , e tutte insieme sono al livello più alto anche nel mondo , per questo non mi offendo per la sua infelice affermazione anzi le chiedo di aiutarci a ridare slancio e modernità a questo paese, a partire dai luoghi comuni, perché vede scrivendo “i ragazzi delle forze dell’ordine, già traballanti sul congiuntivo” lei ha commesso due piccoli errori, il primo che il personale in divisa è tutt’altro che sgrammaticato, il secondo è che da troppo tempo non siamo più ragazzi e ragazze, la nostra età media e di oltre 50 anni eppure, continuiamo a specializzarci e migliorarci fino al giorno della quiescenza.
Lei dirà, ma questo poliziotto che vuole una rettifica? No dottor SALLUSTI io chiedo solo che ognuno nel suo campo faccia sempre del suo meglio, perché vede in caso di giustizia contro un crimine lei ha bisogno anche di noi, e noi in caso di ripristino della verità abbiamo bisogno anche di lei.
Con viva cordialità ed immutata stima.
Roma, 5 maggio 2020
Il Segretario Generale Nazionale
Cesario BORTONE