Ai carabinieri che lo avevano fermato, forse per evitare che andassero a controllare, aveva detto di non avere una casa. Al giudice, però, certo che così avrebbe evitato il carcere, ha spiegato di avere un’abitazione, un tetto sotto cui stare. E così ha ottenuto gli arresti domiciliari, almeno fino a quando – nel giro di pochissimo – è finito di nuovo in cella.
Incredibile “record” di un uomo di 43 anni, un cittadino marocchino irregolare in Italia e con precedenti, che è stato arrestato due volte nel giro di poche ore a Milano, sempre con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Per lui la prima volta le manette erano scattato domenica sera, quando aveva cercato di fuggire a un controllo dei carabinieri in zona Rogoredo scappando a piedi da via del Futurismo verso la rampa della tangenziale. Il pusher era stato fermato ed era stato trovato in possesso di 60 grammi di eroina e 910 euro in contanti. Dopo una notte nelle camere di sicurezza, lunedì mattina il 43enne è stato sottoposto all’udienza di convalida dell’arresto: nonostante ai militari avesse detto di non avere un domicilio, l’uomo ha confermato al giudice di avere un appartamento a San Giuliano Milanese e ha così ottenuto gli arresti domiciliari in attesa del processo.
A quel punto, i carabinieri lo hanno caricato in auto e lo hanno accompagnato verso l’abitazione dove avrebbe dovuto scontare i domiciliari. Durante il viaggio, però, il pusher è apparso via via sempre più nervoso, tanto che gli investigatori hanno deciso di dare un occhio in casa. È bastato pochissimo per trovare 35 grammi di cocaina nascosti in un mobile della camera di letto, un bilancino di precisione, tutto il materiale per confezionare le dosi e 9.030 euro in contanti. Così, a neanche 24 ore dal primo arresto, il 43enne è finito in cella. Un’altra volta.