“Quattro anni fa, in questo stesso giorno, la mia casa era piena di felicità”. Giuliana Ghidotti, la vedova di Pasquale Apicella, il poliziotto ucciso mentre, inseguiva un’auto di banditi che appena tentato di svaligiare un bancomat nel quartiere Secondigliano, a Napoli, affida a un commovente post su Facebook i suoi pensieri per il quarto anniversario delle sue nozze con Lino, come tutti chiamavano il 37enne agente scelto. “Stavo indossando il mio vestito da sposa, nostro figlio era pronto in giacca e cravatta per accompagnarci in questo giorno che con sudore e sacrificio ci eravamo guadagnati”, scrive Giuliana. E aggiunge: “Mi ricordo la mia fretta di correre da te. Avevo passato giorni a immaginare il momento in cui ti avrei visto lì, ad aspettarmi all’altare con la divisa che tanto avevi sognato. Ed eri bellissimo, in quella chiesa c’era tutto ciò di cui avessi bisogno. Avremmo dovuto stare lontani due giorni prima del matrimonio, perché avevamo già la nostra quotidianità insieme ma non ci sei riuscito. Eri comunque venuto da me, nonostante il mio vestito fosse pronto nella stanza, perché io e te lontani proprio non riuscivamo a stare. Mi promettesti di non sbirciare”.
Giuliana quindi scrive ancora: “Le tue promesse le hai sempre mantenute, tutte. Dopo quattro anni sono qui – conclude nel giorno dell’anniversario del suo matrimonio – completamente svuotata da quell’amore che per tanti anni ci ha riempiti e gli occhi che ti cercano in ogni angolo. Nulla sarà mai più come prima”. Infine un pensiero alla loro secondogenita, nata pochi mesi fa: “La nostra piccolina in questi pochi giorni è cambiata tanto. Ha il tuo sguardo e so che questo lo hai fatto tu, per me, perché sai che io senza quei brillanti non ci so vivere”.
Apicella era al volante dell’auto di servizio “Secondigliano 11” quando la vettura è stata centrata in pieno dall’Audi sulla quale viaggiavano tre bosniaci di etnia Rom ( il quarto era fuggito a piedi) per i quali adesso la Procura e il giudice ipotizzano l’omicidio volontario. La sorella di Apicella, Nella, con un altro messaggio su Fb, chiede giustizia: “Non abbiamo distrutto un ospedale ( scrive ricordando la devastazione del pronto soccorso del Pellegrini ad opera di parenti e amici di un quindicenne ucciso dalla reazione del carabiniere che aveva tentato di rapinare assieme a un complice il primo marzo in via Orsini n.d.r.) non abbiamo sparato contro una caserma e non abbiamo incendiato il campo rom di Giugliano. Ma voglio giustizia per mio fratello, se lo Stato avesse compiuto il suo dovere 3 anni fa, quando questi individui hanno reagito nello stesso modo contro l’Arma dei carabinieri, mio fratello oggi sarebbe qui. Purtroppo la giustizia non mi porterebbe indietro l’amore nostro, ma eviterebbe di spezzare altre vite”.
I funerali di Apicella sono fissati per venerdì 8 maggio, alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.