La Magistratura di sorveglianza e’ stata sempre consapevole della rilevanza degli interessi in gioco e del loro quando possibile bilanciamento ed ha sempre operato nel pieno rispetto delle norme in particolare dell’art. 27 della Costituzione che impone venga assicurata a qualunque detenuto anche il piu’ pericoloso una detenzione mai contraria al senso di umanita’ valutando caso per caso previa interlocuzione come avvenuto in questi casi con tutte le Autorita’ coinvolte che hanno il preciso dovere di rispondere nei tempi e nei modi processualmente congrui e nei contenuti adeguati . Lo scrive il Conams Coordinamento nazionale dei magistrati di Sorveglianza in riferimento alle polemiche sulle scarcerazioni di condannati al 41 bis.
In tal senso prosegue il Conams occorre ribadire la necessita’ che l’interlocuzione con chi ha responsabilita’ di prevenzione e cura nei confronti delle persone detenute sia sempre pronta ed efficace e consenta alla Magistratura di sorveglianza di assumere decisioni basate su elementi aggiornati e completi circa diagnosi prognosi e profilassi necessari per la tutela della salute . Nel contesto della grave emergenza sanitaria da Covid-19 non si puo’ non apprezzare l’iniziativa dell’Amministrazione penitenziaria in ottemperanza a norme primarie e regolamentari di segnalare i casi sanitari critici alla Magistratura di sorveglianza che come di regola adotta tutte le sue decisioni in piena autonomia di giudizio . Il Conams ricorda inoltre che le norme applicate nei casi in oggetto si rinvengono nel codice penale che ben prima dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana all’art. 147 prevede la sospensione della pena qualora essa debba eseguirsi nei confronti di chi si trovi in stato di ‘grave infermita’ fisica’. Rammenta che ogni decisione anche quella adottata d’urgenza e’ destinata ad essere discussa nel pieno contraddittorio delle parti pubbliche e private ed e’ ricorribile nei successivi gradi di giudizio .
ANSA