Non vogliamo che la morte del collega Pasquale Apicella caduto nello svolgimento del proprio dovere rimanesse solo nei ricordi di cerimonie e medaglie al valore. No in questo specifico momento diciamo no e adesso basta. Per noi poliziotti di qualunque parte d’Italia il collega assassinato a Napoli per sventare un furto era un fratello un ‘parente’ per restare al linguaggio del presidente Conte e della sua irrispettosa task force di esperti inconcludenti”. Cosi’ il segretario generale del sindacato di Polizia Mosap Fabio Conesta’ sulla morte dell’agente Pasquale Apicella avvenuta questa notte a Napoli. Conesta’ e’ critico anche verso l’Amministrazione che in ottemperanza ai Dpcm per l’emergenza Covid19 ”permette solo un esiguo numero di colleghi per gli ultimi saluti a Pasquale ovvero un funerale con pochissime persone. Noi vogliamo partecipare in massa ai funerali. Altro che divieti. La nostra autocertificazione e’ la divisa che indossiamo con orgoglio e dolore che sara’ bagnata dalle nostre lacrime’. Si assiste -continua Conesta’ – a provvedimenti che scuotono gli animi dei cittadini come ad esempio mandare a casa i condannati al 41 bis. Il Mosap si costituira’ parte civile per devolvere alla famiglia quanto stabiliranno i giudici”.
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