Solo le Frecce tricolori in alto sul cielo di Roma, ma niente sfilata lungo i Fori imperiali delle forze armate. Addio anche alla tribuna autorità ai lati della strada. Sarà un 2 giugno molto sobrio quello che il Paese vivrà a meno di un mese dalla fine del lockdown previsto per il 4 maggio. Una cerimonia condizionata dal coronavirus e dall’obbligo di distanziamento. L’orientamento del ministero della Difesa – di concerto con il Quirinale – è proprio questo: una festa della Repubblica molto ristretta, senza persone per strada.
Al momento si starebbe ragionando infatti su un appuntamento davanti all’Altare della Patria e basta. Un evento a cui parteciperebbe il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, le alte cariche istituzionali e militari. Basta. Un momento di raccoglimento, racconta chi sta lavorando all’iniziativa, con pochissime persone.
Svanisce dunque per colpa del virus, il ricco palinsesto di iniziative a cui gli italiani erano abituati. Ma non per questo, svanirà il forte messaggio che si porta dietro da sempre il 2 giugno «la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo»