Somma Lombardo (Varese), 24 aprile 2020 – Prima era il bosco scuro, la fossa scavata per seppellirci i corpi di due adolescenti uccisi a suon di musica Heavy Metal e in nome di Satana, oggi è la ritrovata libertà, la ritrovata fede per un diverso angelo con la Chiesa Evangelica e il desiderio di ricominciare. Andrea Volpe, definito il “leader” delle “Bestie di Satana”, un gruppo di giovani accusati di omicidi e istigazioni al suicidio sul finire degli anni ‘90, inizio anni 2000, tra le province di Varese e Milano, è tornato a piede libero dopo aver scontato una condanna a 16 anni, nel carcere di Ferrara. Processato in abbreviato nel 2005 per gli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, trucidati nei boschi di Somma Lombardo nel gennaio del 1998 insieme a Paolo Leoni, Nicola Sapone, Marco Zampollo, Pietro Guerrieri, Eros Monterosso, Mario Maccione e Massimino Magni, ora l’uomo che fece tremare l’Italia, ha pagato il suo debito con la Giustizia ed è tornato a casa.
Fu lui, dopo aver ordito con i complici il macabro piano di uccidere i due adolescenti dopo averli attirati nel bosco con una scusa, aver ucciso Mariangela Pezzotta nello chalet della sua fidanzata Elisabetta Ballarin, nel 2004, ad essere il primo a cadere sotto il peso delle domande degli inquirenti. E da quel momento il velo su quell’agire fatto di crimini, droga e croci rovesciate si sollevò. Ci furono diverse inchieste, il gruppo fu accusato di aver indotto al suicidio Andrea Bontade, mentre per le madri di Christian Frigerio e Doriano Molla le Procure di Busto Arsizio e Monza lavorarono per poi archiviare i casi.