È il 16 settembre 1996. Una pattuglia della Polstrada di Cherasco, in servizio sulla To-Sv tra Marene e Carmagnola, viene chiamata per un intervento. Inserisce il lampeggiante, corre sul rettilineo. Poi il tremendo incidente: per evitare l’impatto con un’auto uscita nella corsia di sorpasso (secondo la ricostruzione processuale), la «volante» si schianta contro il guardrail di sinistra. Gira su se stessa. E si disintegra. A bordo ci sono il viceispettore Adele Gesso, 29 anni, di Niella Tanaro, e l’agente Emanuele Peruzzi, 24, di Ceva. Disperato il volo dell’elisoccorso al Cto di Torino, dove per giorni i due lottano per la vita. Si salvano, ma lei rimane paralizzata e lui subisce gravi lesioni. Per entrambi la fine della vita con la divisa, anche se vengono assunti come impiegati amministrativi civili in Polizia.
Il 29 agosto 2000 Peruzzi riceve lo status di «vittima del dovere» e il 19 febbraio 2008 il distintivo d’onore di «ferito in servizio». Ma nulla lo ripaga di quell’uniforme che ha sognato di vestire fin da piccolo, vedendola addosso al papà Antonio.
Da ieri, però, per Emanuele (come già avvenuto qualche tempo fa per la collega) è arrivato un grande regalo, che gli farà festeggiare il compleanno, oggi, in modo davvero speciale. Il ministero dell’Interno ha decretato la sua iscrizione nel «Ruolo d’Onore» con la qualifica di agente della Polizia di Stato, a decorrere dal 6 agosto 2001. Significa, in pratica, che può tornare a indossare l’uniforme in occasione di cerimonie o eventi importanti e particolari. Per «Lele», come sottolineano colleghi e amici, il più grande desiderio che finalmente si realizza. «La notizia ci inorgoglisce e pensiamo che è il giusto riconoscimento a chi ha servito il Paese con la nostra stessa divisa, anche se solo per pochi anni – dicono dalla segreteria del sindacato Siulp di Cuneo -. Un riconoscimento dovuto a un uomo che ha dato tanto alla divisa, che adesso con onore potrà rindossare». A quello del suo comandante, Corrado Peira, che ieri ha dato la bella notizia a Peruzzi, si aggiungono gli abbracci di tutti i poliziotti della caserma cebana. Dove Emanuele ha continuato a farsi voler bene per la gentilezza, la capacità di reagire, la disponibilità per ogni iniziativa legata alla Polizia. Caratteristiche che lo fanno apprezzare da tutti i cebani, quando passa in bicicletta e rivolge a tutti una battuta di spirito. O quando si dedica all’altra sua passione: suonare nella Banda cittadina.