di Elena Ricci (giornalista)
Che la pressione delle forze dell’ordine sui cittadini in questo periodo di emergenza sanitaria si faccia sentire, non vi è alcun dubbio. Che alcune multe appaiano assurde ed esagerate mi trova d’accordissimo.
Allo stesso modo però è certo che, escluse le mele marce (che sono ovunque, anche tra le divise), poliziotti e carabinieri non si svegliano al mattino con la voglia di multare quanta più gente possibile.
Detto ciò, è davvero disgustoso leggere un giornalista con tanto di account twitter pubblico, inveire in maniera assurda contro la Polizia Stradale. Fino ad ora commenti simili ci erano pervenuti da decerebrati che, una volta denunciati, hanno scoperto l’esistenza degli hacker che rubano gli account facebook.
Non è questo il caso però. Parliamo di un giornalista, anche bravo nel suo settore: lo sport. Parliamo di Paolo Bargiggia, giornalista e conduttore televisivo Mediaset.
Bargiggia, commentando la notizia della famiglia multata perché portava la figlioletta a visita di controllo, ha scritto che non basta aver tolto la multa: «Chi la multa l’ha fatta dovrebbe pulire i cessi con la lingua fino alla pensione, maledetto e miserabile!».
Una notizia di cronaca che ha fatto discutere. Un atteggiamento esagerato quello dei poliziotti vero, ma non si considera però che questi poliziotti devono applicare quanto previsto da un decreto poco chiaro e che lascia spazio a diverse interpretazioni. Purtroppo il “buonsenso” non attecchisce quando bisogna fare i conti con i superiori e con le omissioni.
Ma non finisce qui. Le invettive del giornalista continuano (vi alleghiamo le schermate).
«La famigerata Polizia Stradale. Degli sceriffi senza cuore e senza cervello. Una cosa impensabile eppure è successa. Meglio starci sempre alla larga da questa gente».
E ancora: «Fate schifo! Siete capaci solo di fare i forti con i deboli e i deboli con i forti. Vergogna nazionale».
«non credevo che certe persone con la divisa fossero così decerebrate da comportarsi come aguzzini quando gia’ siamo costretti a vivere in una situazione da lager. Perché? Perché vivo e lavoro in zona».
Rispondendo a Sgarbi poi, scrive: «Condivido e confermo. Purtroppo alcuni di loro hanno approfittato dello stato emergenziale per mettere in atto veri e propri soprusi. Sempre a danno degli indifesi. Mai dei criminali dai quali si tengono alla larga».
E tanto altro che potrete leggere nelle schermate allegate. Signor Bargiggia, caro collega, questa non è critica. Va bene contestare una multa, un atteggiamento, ma non buttare fango su un intero corpo. Questa è cattiveria, moralmente parlando… penalmente sicuramente ha una qualche altra rilevanza.