Riceviamo e pubblichiamo comunicato congiunto a firma delle OO.SS. FLM – NSC – SAF – SIM GUARDIA COSTIERA – SCUDO – SILMA – SIM MARINA – ASSODIPROmil – SIM GUARDIA DI FINANZA – SIAM – SINAFI – L.R.M. – SILF – SILCA – SIULM – SILME -SIM AERONAUTICA MILITARE
Le scriventi OO.SS. hanno appreso della mozione approvata dall’Ordine degli Avvocati di Roma, per mezzo della quale viene inviata al Presidente del Consiglio di Stato la richiesta di trasferimento ad altra Sezione del Cons. Dott. Vito Poli, Presidente della IV Sezione.
Il problema della terzietà degli esponenti della Giustizia Amministrativa ha da tempo assunto caratteri sistemici molto ampi che attengono ad una prassi ormai consolidata attraverso la quale anche diversi Comandanti Generali, o ufficiali superiori del Comparto Sicurezza e Difesa, negli anni sono stati chiamati a ricoprire (e ricoprono) ruoli di Consiglieri di Stato.
Il caso del Consigliere Poli altri non è che la punta dell’iceberg di questa criticità nonché il caso esemplificativo per eccellenza.
Egli, infatti, ha ricoperto, nel corso del suo percorso professionale, diversi incarichi retribuiti presso il Ministero della Difesa ed oggi ricopre il ruolo di Presidente della IV Sezione, competente ratione materiae per i contenziosi del personale del comparto Sicurezza e Difesa ed il relativo dato statistico riportato dalla stampa per l’anno 2020, fa emergere un’altissima percentuale di sentenze, emesse dai collegi presieduti dal Dott. Poli, nei quali risulta soccombente il personale militare ricorrente!
Con questi presupposti, garantire la terzietà del giudizio della magistratura amministrativa de qua è una chimera.
Allo stesso tempo, la questione in esame, evidenzia, con fondata preoccupazione, la direzione intrapresa dalla IV Commissione Difesa della Camera, in termini di competenza di giudizio sulle materie attinenti alle condotte antisindacali del mondo militare.
Visti i predetti presupposti, le scriventi OO.SS. interverranno con ogni strumento per liberare il personale militare dalle pastoie di una giustizia amministrativa orientata dai vertici delle amministrazioni, confermando, quanto ribadito nelle audizioni in Commissione, che le controversie relative a comportamenti antisindacali siano devolute al giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro.