SIULM: La politica intervenga con leggi piu severe a tutela di chi rappresenta lo Stato.
RIFLESSIONI DI UN CITTADINO IN UNIFORME IN EPOCA “CORONA VIRUS”
Continuano a susseguirsi sul web filmati, con protagonisti operatori di Polizia (CC, PS, Gdf, Polizia Municipale), che vengono derisi, ripetutamente insultati e offesi e persino accusati di vestirsi in maschera come a carnevale (!).
I protagonisti di questi atteggiamenti sono sovente soggetti che, non osservando le vigenti norme atte a contenere la diffusione del c.d. “corona virus”, riprendono con il proprio telefonino veri e propri gravissimi atti di disobbedienza nei confronti di chi è preposto a cercare di tutelare la collettività.
Frasi ormai comuni sono: “sai leggere? – tu chi sei, fammi vedere tessera e distintivo – potresti essere un malintenzionato – io non rientro tra i soggetti che possono essere controllati e via dicendo…”.
A parte le sanzioni amministrative, previste dai DPCM, queste persone risultano essere perseguibili penalmente dall’ art.341* del codice Penale. Va da se che estremizzando simili comportamenti siano configurabili altre forme di reato come la resistenza o violenza ai danni del pubblico ufficiale. Ma la cosa più grave e che pubblicizzando questi comportamenti circuiscono i più influenzabili e rendono basiti i cittadini che, in larga maggioranza, accettano e rispettano le restrizioni che il momento impone a tutti. Dovrebbe essere prevista una specifica condanna e considerata aggravante anche il fatto di diffondere sui social tali video con offese e ingiurie verso chi svolge le sue funzioni in nome dello Stato.
La riflessione è d’obbligo.
Ma chi indossa un uniforme rappresenta solo se stesso o lo Stato?
Senza dubbio la risposta è la seconda e quindi appare inspiegabile come chiunque possa serenamente sentirsi in diritto di eludere i controlli e sindacare le legittime richieste dell’operatore di polizia, in strada ed esposto a rischi, per tutelare la salute di tutti.
E’ necessario che la politica si prenda carico di questo problema, che è sempre attuale, ma in questo delicatissimo periodo sta espandendosi in maniera preoccupante.
Si fa appello a tutti i politici sensibili, di ogni colore, di prevedere un disegno di legge che inasprisca le pene per siffatti comportamenti, che riguardano anche gli operatori sanitari oggi definiti “eroi”, ma sino a ieri aggrediti e picchiati quotidianamente, il personale posto a verifica dei titoli di viaggio, su treni ed altri mezzi di trasporto, al fine di ristabilire il sacrosanto rispetto per chi opera per lo Stato, anche prevedendo l’immediato arresto dei responsabili.
Si soggiunge che, pur non condividendoli, ci si ricorda di questi episodi solamente quando isolati atti di esasperazione e frustrazione, portano alcuni singoli operatori di polizia a comportamenti talune volte oggetto di indagini da parte della Magistratura e di aspra critica da parte dei già noti buonisti.
Appena possibile, ed anche in base a quanto stiamo vedendo in questi giorni, urge un chiaro intervento legislativo senza se e senza ma per far si che certi squallidi comportamenti ai danni delle Forze dell’ordine cessino.