Lo Studio Legale DE IURE,
condivide pienamente la ferma opposizione da parte della CONSAP alla recente posizione assunta dalla IV Commissione Permanente della Difesa del Senato. In particolare, nel Parere approvato dalla Commissione
sul DDL S. 1766 – Senato della Repubblica 1.4.2.3.1. 4° Commissione
permanente (Difesa) – Seduta n. 56 XVIII Legislatura (pom.) del
26/03/2020, si legge testualmente << esprimendo il
massimo apprezzamento per lo sforzo straordinario che, nell’attuale
situazione di emergenza, le strutture e il personale delle Forze Armate
stanno sostenendo, a beneficio di tutta la popolazione, sia sul
versante sanitario che sul versante della sicurezza, esprime, per quanto
di competenza parere favorevole con le seguenti condizioni[..] e con le
seguenti osservazioni:
– valuti il Governo, in conformità con quanto previsto
in situazioni analoghe per le altre amministrazioni dello Stato, di
garantire forme di tutela, in sede civile e penale, nei confronti dei
responsabili delle strutture delle Forze Armate (compresa l’Arma dei Carabinieri),
limitando la loro responsabilità qualora questi abbiano assolto agli
obblighi di informazione del personale sui rischi di contaminazione da
agenti virali, e gli ordini emanati siano conformi alle indicazioni
fornite dalle autorità sanitarie. Ebbene, in sostanza si chiede
esplicitamente al Governo di introdurre una disposizione al Disegno di Legge, che disponga una immunità di natura penale, nei confronti dei Responsabili delle Forze Armate, limitando il loro compito ad una mero contributo informativo sui pericoli derivanti dagli agenti virali, e quindi, ritenendoli non responsabili, sia in sede penale che civile, in caso di mancata distribuzione dei dispositivi di protezione e prevenzione.
Certamente, in questo periodo così complicato per il nostro Paese, non abbiamo assolutamente bisogno di una norma di tale tenore; ciò di cui necessitiamo sono, al contrario, disposizioni che impongono
ai Responsabili, tutte le azioni necessarie per garantire la massima
sicurezza per coloro, che oggi, continuano il loro importante lavoro sul
territorio.
Ma non solo!! Riconoscere una immunità penale, così come richiesto dalla Commissione Difesa del Senato, si pone in palese contrasto con quanto previsto dal Dlgs. n. 81/08, che prescrive la necessità di garantire condizioni di sicurezza ai lavoratori, e definisce all’art. 74, i Dispositivi di Protezione individuale
come <<qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e
tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi
suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il
lavoro>>. Riconoscere una tale esimente, significherebbe giustificare l’operato dei Dirigenti che, non fondano le loro decisioni sulla protezione e salvaguardia dell’integrità fisica degli Operanti di Polizia. Si pongono anche gravi dubbi di legittimità costituzionale, in quanto un disposto normativo, che limita di fatto una responsabilità dei Dirigenti, circa il necessario rispetto delle condizioni di sicurezza sul lavoro, si pone in palese contrasto con il diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della nostra Carta Costituzionale.
Il legislatore nuovamente non riesce a comprendere, quali siano le
decisioni di cui oggi la società necessita. E’ questa, quindi, la risposta che si vuole dare all’emergenza che stiamo vivendo, che ha già provocato numerose vittime nelle Forze di Polizia?? non è sufficiente ricordare il povero GUASTAMACCHIA, che ha dato la vita per la sicurezza del nostro Primo Ministro, se poi non si pongono in essere provvedimenti che impediscano, o quantomeno, riescano a limitare tali tragedie. La morte di un Servitore dello Stato dovrebbe, infatti, far riflettere la classe politica circa l’opportunità di investire maggiori risorse nei dispositivi di sicurezza, con assoluta urgenza. Lo stesso Istituto Superiore della Sanità, ha invocato la necessità << che
tutti gli operatori coinvolti in ambito assistenziale siano
opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione
professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili,
nonché alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19. In
particolare è indispensabile l’impiego e il corretto utilizzo dei
Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) indicati a seconda del
contesto di lavoro>>. Ebbene, naturalmente tale
raccomandazione è valida per il personale medico sanitario e
farmaceutico, per gli addetti ai supermercati e per gli appartenenti
alle Forze di Polizia, i quali continuano incessantemente il loro servizio di prevenzione e repressione del crimine e di controllo del territorio, sia all’interno delle Questure e Commissariati, sia nelle nostre strade. E’, quindi, dovere dei Dirigenti preposti acquisire mascherine, guanti e gel igienizzante, da distribuire a tutti i Reparti, e garantire anche l’usa e getta delle protezioni stesse. Ma il riconoscere uno <<scudo penale>>, come richiesto dalla Commissione Difesa del Senato, di fatto esonera ingiustificatamente costoro dal loro obbligo. Se proprio si vuole intervenire in materia, bisognerebbe aggravare le responsabilità e le relative sanzioni, in tema di attuazione delle misure di sicurezza; questa sarebbe la risposta immediata che il Governo dovrebbe dare,
in quanto la protezione dei lavoratori, per giunta in un periodo di
pandemia come quello attuale, è il principio preminente a cui deve far
riferimento nelle proprie azioni. Ed invece, oggi, ci sono molti operanti senza mascherine, guanti ed altri dispositivi di protezione e, certamente, azioni
normative come quelle invocate dalla Commissione Permanente del Senato,
si dirigono in un binario totalmente differente da quello auspicato, ed
idoneo a giustificare tale grave carenza. La speranza è quella che il Parlamento non accolga la richiesta della Commissione Permanente del Senato, ed anzi ponga in atto tutte le azioni politiche necessarie per incentivare una distribuzione al personale delle Forze di Polizia, delle mascherine del modello FFP2 ( con filtro annesso) i guanti protettivi,
ed ogni altro dispositivo di protezione necessario. Speriamo che oggi
la classe politica riesca finalmente a comprendere quali siano le reali
necessità del Paese ed a ridurre il divario con coloro che li hanno
votati per rappresentarli in Parlamento.