Un colpo di mortaio e’ caduto all’interno della Base navale di Abu Seta a Tripoli a circa 250 metri di distanza dalla nave della Marina militare italiana Gorgona. Altri sette colpi sono caduti in mare. Secondo quanto riferisce il sito web d’informazione libico Al Saa 24 nell’attacco avvenuto lunedi’ 13 aprile non e’ rimasta coinvolta ne’ la nave che ha comunque salpato le ancore spostandosi in alto mare al limite delle acque territoriali libiche per uscire dal raggio di tiro dell’artiglieria ne’ il personale italiano. Un episodio simile era accaduto lo scorso mese di febbraio quando i colpi di artiglieria di precisione sparati dall’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar erano caduti a circa un chilometro di distanza dalla base navale e a poche centinaia di metri dall’ambasciata d’Italia a Tripoli. Il colonnello Suleiman al Bouri della Guardia costiera libica ha confermato ad Agenzia Nova che dei colpi di mortaio sono caduti vicino alla nave militare italiana di stanza presso la base navale Abu Seta nell’ambito degli scontri tra le forze del Governo di accordo nazionale Gna l’organo esecutivo libico riconosciuto dalle Nazioni Unite e l’Esercito nazionale libico. Al Bouri ha aggiunto che i proiettili provenivano da aree controllate dalle forze del generale Haftar e hanno costretto la nave da trasporto italiana a lasciare la base per dirigersi verso i confini delle acque territoriali libiche mentre i razzi continuavano a cadere nell’area senza provocare danni significativi. Al Bouri che e’ un ufficiale delle forze navali del Gna ha anche sottolineato che la manovra della nave italiana e’ coincisa con l’arrivo di una fregata turca per sostenere le forze del Gna nelle battaglie a ovest di Tripoli. La nave militare turca sempre secondo Al Bouri ha fornito una copertura di artiglieria alle forze del Gna che hanno preso il controllo della fascia costiera a ovest di Tripoli fino al confine tunisino.