Si chiamava Nicoleta Corina Berinde, aveva 41 anni ed era iscritta all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino. Lavorava come Infermiera presso la Casa di Riposo “Consolata” di Beinasco, nell’hinterland metropolitano di Torino.
È stata ritrovata defunta dal fratello George che aveva allertato le autorità competenti. I vigili del fuoco hanno dovuto sfondare la sua porta di casa per entrare nel suo appartamento di Via Brindisi nel capoluogo torinese.
Era di origini rumene, ma viveva in Italia da oltre 4 lustri. Da sei anni lavorava nella Casa di Riposo, una RSA ubicata nella cittadina di Beinasco.
Da alcuni giorni era in malattia a casa, come altre sue colleghe, con chiari segni e sintomi di Covid-19, ma saranno il tampone e l’autopsia a stabilire la causa della morte.
A nulla sono servite le insistenze del suo medico di famiglia, la dottoressa Nadia Leanza, l’azienda sanitaria non le ha mai eseguito un test di controllo.
La tosse era fortissima, non riusciva a respirava e desaturava. Quando il fratello ha dato l’allarme era ormai troppo tardi. I vigili del fuoco e il personale sanitario non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
E’ l’ennesima vittima di Stato, uno Stato che l’ha ospitata e poi lasciata sola di fronte alla malattia.
La sua famiglia ha provveduto a denunciare la struttura dove lavorava. Il loro legale ora vuole capire se ci siano state negligenze da parte del datore di lavoro. Seguiremo gli sviluppi del caso.