TORINO. La chiamata è arrivata ai colleghi, dopo qualche giorno di assenza dal lavoro: «Ragazzi, la febbre non mi passa. Continuo ad avere un forte mal di gola e sono due giorni che il termometro segna 39. Sono a casa, con mia moglie e i miei figli. E del tampone manco se ne parla». A parlare è un poliziotto. Neanche 40 anni, impegnato al reparto mobile di Torino. Nelle ultime settimane, prima di sentirsi male, il suo lavoro lo ha portato in luoghi potenzialmente a rischio: ha gestito le giornate di emergenza vissute nel carcere di Alessandria, è stato al Cpr di corso Brunelleschi.
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