Sono tanti, troppi gli episodi di violenza o denigrazione nei confronti di uomini e donne in divisa. Non si tratta di un episodio nuovo alle cronache ma, in questa situazione di emergenza per coronavirus che li vede particolarmente esposti e schierati in prima linea, c’è chi non si risparmia e inveisce contro di loro, arrivando finanche ad accusarli ingiustamente e far rischiare loro un tortuoso processo che potrebbe poi sfociare nel macchinoso meccanismo della giustizia sui media. Parliamo, ad esempio, del caso di San Donà di Piave, dove un 21enne fermato perché trovato in giro senza motivo, ha poi realizzato e diffuso un video in cui raccontava di essere stato brutalmente pestato dai Carabinieri con colpi di manganello sul volto. L’episodio si è poi rivelato falso, in quanto le telecamere hanno restituito la verità, del tutto opposta ai racconti del giovane. Non solo: quanti in questi giorni sono stati fermati per controlli e hanno sputato all’indirizzo di militari o poliziotti, consapevoli del pericolo di contagio? E ancora, le scritte apparse sui muri con cui si spera che il Covid uccida gli “sbirri”?
Insulti, auguri di morte e contagio, accuse con le quali si mette in discussione il loro operato e che balzano sui social alla velocità della luce, innescando la macchina del fango.
Perchè tutta questa intolleranza nei confronti delle Forze dell’Ordine? Relativamente agli ultimi casi di cronaca e video diffusi, Forze Armate News ha interpellato l’avvocato Eugenio Pini, difensore in noti casi mediatici che vedono coinvolti appartenenti alle Forze dell’Ordine, come i casi Aldrovandi, Magherini, Narducci e Cucchi (per il vice brigadiere Francesco Tedesco).
Avvocato, cosa ne pensa delle accuse mosse ai Carabinieri nei video apparsi sui social in questi giorni?
«È stata scritta un terribile pagina, in un momento nel quale il rispetto per il prossimo e, soprattutto, per chi in prima persona opera sul territorio per tutelare la salute pubblica non deve essere messo in discussione».
Le accuse mosse nei confronti dei militari si sono poi rivelate false. Le telecamere hanno restituito la verità. Questo cosa ha comportato?
«E’ stata creata una inutile e dannosa schermaglia, volta esclusivamente a delegittimare il servizio offerto dalle Forze dell’ordine».