Bergamo in queste ore e’ una citta’ spettrale ai limiti dello scenario post atomico in cui esiste un silenzio cosi’ angosciante da divenire assordante spezzato solo dalle sirene delle ambulanze e dei mezzi di soccorsi. Sono loro i nuovi padroni di un mondo urbano che sembra essersi improvvisamente disabitato . E’ il racconto di Maurizio Lorenzi poliziotto in servizio alla questura di Bergamo e scrittore. Fuori dagli ospedali i mezzi si mettono giudiziosamente in coda in attesa di lasciare l’ennesimo paziente e ripartire di corsa per recuperare il prossimo. Dentro i reparti affollati da medici e infermieri assurti a ruolo di ‘nuovi eroi moderni’ – aggiunge – le persone muoiono cosi in fretta che i propri cari non possono nemmeno salutarli e nemmeno celebrare il funerale cosi’ che la tragedia diventa doppia avvitandosi alla morte delle vittime maledetto Covid-19. Nel frattempo nel resto della penisola la gente si interroga sulla possibilita’ di fare ginnastica all’aperto e migliaia di italiani vengono denunciati perche’ trovati senza il regolare permesso per uscire di a casa . Bergamo e’ solo lo specchio del Paese Bergamo siamo tutti noi – spiega -. Percio’ la cosa piu’ sensata che possiamo fare oggi e’ quella di specchiarci in questa realta’ e restare in casa. Per il nostro bene e di quello dei nostri cari