L’emergenza coronavirus ha inciso su tutti i settori commerciali quelli legali ma anche quelli illegali quello della droga non fa eccezione. Gli affari vanno male per tutti anche per gli spacciatori dato che hanno dovuto cambiare le modalita’ di vendita della droga. Nelle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca ad esempio ed in particolare nella zona di via dell’Archeologia fino al 9 marzo erano i consumatori che individuavano lo spacciatore fermo ad un angolo o appoggiato tra le auto parcheggiate e si avvicinavano per chiedere la dose. Dopo l’entrata in vigore del decreto anti Covid-19 la situazione e’ completamente ribaltata. Lo sanno le forze di polizia che hanno dovuto riadattare anche i loro sistemi per contrastare il fenomeno dello spaccio. Innanzitutto stare fuori casa senza un valido motivo e’ reato e con le piazze deserte la presenza di una persona da all’occhio soprattutto a poliziotti carabinieri e guardia di finanza. Quindi la nuova modalita’ utilizzata dallo spacciatore e’ quella protetto da guanti e mascherine per evitare il contagio di nascondersi in un vano scala all’interno di portoni condominiali. Una vedetta all’esterno individua i potenziali clienti li avvicina e indica dove andare per comprare la droga. Un sistema piu’ macchinoso che allunga i tempi della vendita ma tenta di ridurre il rischio di essere beccati dalle forze dell’ordine. Cambia poco invece per gli spacciatori che continuano il loro mestiere dagli arresti domiciliari. Loro ormai conosciuti per la loro attivita’ ricevono i consumatori direttamente a casa. Nelle zone periferiche invece dove venditori e compratori devono muoversi con i mezzi propri per potersi incontrare tentano di aggirare i controlli utilizzando le autodichiarazioni. Ci si inventa la necessita’ di fare la spesa per raggiungere invece il cliente piu’ facoltoso che vuole essere rifornito a domicilio. Le stradine secondarie quindi sono preferite alle principali vie di comunicazione che sono solitamente piu’ controllate