La polizia attacca il prefetto di Bologna Ci mandate al macello ansa Disumano e irresponsabile mandarci allo sbando . Il sindacato Siulp minaccia azioni eclatanti perche’ mancano mascherine e guanti abbonati a 13 marzo 2020 BOLOGNA – Duro attacco del Segretario Provinciale del sindacato di polizia Siulp Amedeo Landino contro il prefetto Patrizia Impresa. I poliziotti mandati al macello denunciano i rischi che stanno correndo non avendo sufficienti misure protettive e minacciano azioni eclatanti . pur vero che i poliziotti sono abituati a combattere – si legge nella nota – ma in questo caso la lotta e’ contro un nemico invisibile e subdolo verso il quale serve la collaborazione di tutti. Purtroppo la pandemia non fa sconti a nessuno nemmeno ai tutori dell’ordine tanto e’ che si stanno registrando casi di contagio anche tra le forze dell’ordine. A tal proposito sono settimane che stiamo facendo accorati appelli affinche’ la predisposizione dei controlli straordinari e lo svolgimento dei servizi istituzionali nonche’ quelli di ordine pubblico vengano svolti salvaguardando la salute degli operatori impiegati. Un conto sono le sbavature organizzative comprensibili in una emergenza inedita come questa altra questione e’ mandare al macello le Poliziotte ed i Poliziotti . Per andare nel concreto mancano dispositivi di protezione individuali in generale ed in particolare proprio a coloro i quali sono maggiormente esposti in strada vengono consegnati limitatissimi kit sigillati da utilizzare solo ed esclusivamente in casi conclamati di rischio. Facendo nostro un passaggio del recente videomessaggio del Capo della Polizia il quale ci invita ad usare umanita’ nell’approccio al servizio riteniamo altrettanto vero che sia disumano ed irresponsabile mandare cosi’ allo sbando centinaia di operatori . Evidenziamo ad oggi una disomogenea applicazione della direttiva del Ministro dell’Interno come sta accadendo ad esempio per i servzi della Polizia Ferroviaria. Non e’ infatti pensabile che nello scalo piu’ importante del nord Italia l’attivita’ di contenimento di diffusione della pandemia stia ricandendo esclusivamente sugli Agenti della Polizia Ferroviaria che in questi giorni sono divenuti il primo punto di contatto della stazione fungendo da desk di accettazione punto informativo e assistenza di qualsiasi genere pur dovendo assolvere ai doveri istituzionali . Vista l’evoluzione dell’emergenza e le modalita’ dei controlli richiesti non e’ piu’ accettabile che a tutti gli operatori su strada come gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine le pattuglie della Polizia Stradale le Volanti le squadre del Reparto Mobile nonche’ alla citata Polizia Ferroviara venga chiesto di lavorare senza le necessarie scorte di mascherine e guanti chiedendo loro di utilizzare i pochi DPI a disposizione solo in caso di rischio conclamato poiche’ per la specificita’ del lavoro che svolgiamo ogni momento del nostro servizio puo’ divenire occasione di contagio Sia chiaro che in assenza di urgenti misure a tutela della salute degli operatori congiuntamente alla mancanza di DPI di tipo FFP3 non ci si potra’ sottrarre da responsabilita’ di alcun genere attese le risposte decisamente tardive rispetto alle rivendicazioni sindacali sul territorio bolognese in merito al coronavirus . La mancanza di risposte – conclude Landino nel comunicato – ai numerosi appelli lanciati su tematiche che riteniamo di prioritaria importanza ci vedrano costretti ad intraprendere decise iniziative anche eclatanti Infatti oltre al sacrosanto diritto alla salute delle Polziotte e dei Poliziotti e’ dovere assicurare loro il rientro dalle proprie famiglie dai propri figli dai propri genitori anziani da familiari immunodepressi .
fonte Repubblica