Ad oggi nessun poliziotto penitenziario ha i dispositivi medici di protezione . Lo ha detto Donato Capece segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe ai microfoni di Radio Cusano Campus. Pare che si siano un po’ affievolite le proteste in alcuni casi sono ancora in corso ma sono limitate sono pacifiche. Diciamo che un momento cosi’ non l’abbiamo mai vissuto quando ci furono le rivolte degli anni 70 c’era un carcere diverso piu’ vetusto. Per adesso sembra che la voglia di rivolta sia un po’ calata pero’ bisogna sempre stare allerta. Ci servono piu’ unita’ il nostro personale e’ costretto a fare turni di servizio di 8-9 ore spiega. E’ necessario che il ministro lasci stare un po’ la prescrizione si sieda al tavolo con noi e metta mano a una riforma del carcere che oggi e’ superato. Il carcere non deve essere un albergo deve essere un deterrente e bsigona garantire gli agenti di polizia oggi con la vigilanza aperta il poliziotto e’ diventato l’uomo da abbattere aggiunge. I detenuti hanno approfittato dalla situazione per chiedere amnistia e indulto. Se la circolare sul Coronavirus fosse stata spiegata ai detenuti tutto questo si poteva evitare. Ad oggi nessun poliziotto penitenziario ha i dispositivi medici di protezione. Sono assolutamente contrario a indulto e amnistia. Il carcere va riformato ma con una riforma seria. Abbiamo 10mila detenuti che hanno meno di un anno da scontare mi chiedo cosa ci facciano questi in carcere. Ci sono altre mille possibilita’ per terminare di scontare la pena suggerisce Capece.