“Le rivolte che stanno scoppiando negli istituti penitenziari, affiancandosi all’emergenza dovuta alla diffusione del Covid19, stanno mettendo in luce, ancor di più, gli effetti a dir poco scellerati di anni e anni di tagli e mancate assunzioni per il settore della sicurezza. Conosciamo bene le condizioni in cui si trovano a operare i colleghi della Polizia penitenziaria, cui siamo vicini in ogni senso. Ma sarebbe sciocco nascondere l’affanno in cui tutti ci troviamo, facendo letteralmente miracoli per coprire mille servizi, emergenziali e ordinari, che gli operatori garantiscono grazie alla loro abnegazione e spirito di sacrificio, virus o non virus. Al pari del personale sanitario, infatti, donne e uomini del Comparto sicurezza stanno continuando a dare il meglio, a dare tutto, mettendo la salute propria e dei loro cari in secondo piano rispetto all’interesse del Paese. E al pari del personale sanitario, per una tragica comunanza, sono donne e uomini in divisa quelli che in Italia hanno subito maggiormente lo scempio di tagli e sottovalutazioni, di mancanza di sostegno e tutele, vedendosi dati per scontati, delegittimati e maltrattati in ogni modo. Salvo, ora, rendersi conto di cosa significhino sicurezza e salute, nel momento del bisogno e dell’emergenza. La sicurezza ha un costo, e deve essere garantita 365 giorni all’anno qualsiasi cosa accada. Speriamo solo che certa smemorata politica non dimentichi tutto questo e, quando potremo tornare alla normalità grazie all’impegno di chi serve lo Stato con sacrifici inenarrabili, non metta nuovamente il paese in condizione di dover attendere una nuova emergenza per comprendere cosa ai cittadini serve davvero”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, a proposito del caos sicurezza creatosi per effetto dell’emergenza coronavirus e le ricolte che si stanno susseguendo nelle carceri.