«La morte di un ragazzino di 15 anni è una tragedia immane e rispettiamo il dolore di una mamma. È però giusto sottolineare che il Carabiniere ha agito come doveva, in una situazione di imminente pericolo per sé stesso e per la sua fidanzata».
È il commento della dottoressa Patrizia Massimini, vice presidente dell’Associazione Nuova Difesa.
«Una vita è stata stroncata e un’altra è stata distrutta per sempre. Adesso – prosegue – non vogliamo la gogna mediatica per il carabiniere e siamo pronti ad offrirgli assistenza legale, mediante il professionista che collabora con la nostra associazione e che già si è occupato di casi come quello del Vice Brigadiere Francesco Tedesco relativamente al caso Cucchi, caso Magherini, caso Narducci, caso Carabinieri di Aulla o, caso molto simile a questo, quello del poliziotto che a Guidonia, nel 2017, sparò e uccise due giovani che armati di pistola a giocattolo, tentarono di rapinare un commerciante. Le accuse nei confronti di quel poliziotto sono state archiviate. Attendiamo serenamente l’esito delle perizie con la consapevolezza – conclude – che non è facile distinguere in piena notte e mentre te la stanno puntando alla tempia, una pistola vera da quella a giocattolo».