Si è conclusa all’alba dello scorso 30 gennaio con alcune perquisizioni e conseguenti due arresti l’operazione della Polizia di Frontiera Marittima di Trieste, che ha visto il capoluogo giuliano quale centro di smistamento di immigrati irregolari.
L’operazione – durata più di un anno e coordinata dal dott. Antonio Miggiani, Sostituto Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste – ha infatti stroncato un’organizzazione criminale, che favoriva l’immigrazione clandestina di cittadini iracheni diretti in altre località italiane o nei paesi del Nord Europa, attraverso la rotta marittima dalla Turchia all’Italia, utilizzando i veicoli commerciali che transitano nel porto di Trieste.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a Trieste sono stati rinvenuti documenti falsi, nonché materiale ritenuto utile agli inquirenti per il proseguimento delle indagini (cellulari e altro materiale).
Il bilancio dell’operazione è il seguente: due cittadini iracheni arrestati in flagranza di reato per il possesso di passaporti falsi e patenti di guida contraffatte, che sono stati sequestrati. Un altro soggetto è attivamente ricercato.
L’attività investigativa è iniziata 18 mesi fa, a seguito di consistenti rintracci in ambito portuale di immigrati illegali, prevalentemente iracheni, provenienti via mare. Lunghe e laboriose indagini, svolte dalla squadra giudiziaria della Polizia di Frontiera Marittima, con l’ausilio di vari interpreti-mediatori culturali, hanno consentito di ricostruire il modus operandi dei criminali.