L’Unione Sindacale Italiana Carabinieri, replicando all’intervento del Comandante Generale Arma Carabinieri, avvenuto in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2020, relativamente al passaggio sulla sindacalizzazione, ritiene che il perseguire il diritto e la tutela del Carabiniere, non influenza negativamente le ordinarie attività lavorative, anzi ne migliora l’efficienza. Di contro più grave sarebbe per la scala gerarchica, il dover giustificare la vera realtà che la sindacalizzazione potrebbe sottolineare in quei comportamenti che, il più delle volte, contro ogni regola o norma contrattuale vengono attuati per affermare una azione di comando impropria. Condividiamo il pensiero del Comandante, che i diritti si ottengono attraverso l’adempimento dei doveri, ma allo stesso tempo, dovrebbe, egli stesso con la sua azione di comando disapprovare che i doveri siano ottenuti attraverso la negazione dei diritti ed intervenire con determinazione affinchè non accada. La Costituzione Italiana non ci relega a cittadini di serie inferiore e la tutela del diritto avviene attraverso norme di natura Costituzionale. Questo per affermare il concetto che il Governo ha l’obbligo di estendere ai militari lo statuto dei lavoratori con le sole eccezioni già previste dalla Costituzione Italiana.