Alessio Ronconi aveva solo 30 anni, quando il pomeriggio del 9 gennaio ha perso la vita in un tragico incidente. Lo schianto frontale che non gli ha lasciato scampo è avvenuto lungo la statale 745 Metaurense nelle Marche, nella zona di San Silvestro tra Fermignano e Urbania. La tragedia ha avuto poi un risvolto ancor più negativo, come scrive Il Corriere Adriatico: nella pattuglia accorsa sul luogo dell’incidente, c’era il padre poliziotto di Ronconi, all’oscuro del triste destino del ragazzo.
Alessio Ronconi guidava la sua Mercedes Classe A quando si è schiantato contro un furgone. Ronconi è morto sul colpo a causa delle gravi ferite. L’altro conducente, un uomo di Sant’Angelo in Vado, è stato invece trasportato all’ospedale di Urbino con un trauma cranico. Nel sinistro è stato tamponato anche un altro mezzo, un Fiat Fiorino Pick up. Il conducente ha per fortuna riportato solo lievi ferite. Stando alle prime ricostruzioni dell’incidente, Ronconi avrebbe tentato un sorpasso alla fine di un rettilineo, entrando nella corsia opposta ma ritrovandosi il furgone di fronte e non ha più potuto evitarlo. Alessio Ronconi lavorava alla Imab Group di Fermignano e stava rientrando a casa a Urbania.
L’incidente si è verificato intorno alle 17.20 di giovedì 9 gennaio. Sul luogo è giunta per prima una pattuglia della Stradale, con a bordo il padre di Ronconi, inconsapevole della morte del figlio trentenne. Sorretto dal collega, Gabriele Ronconi ha appreso così della tragedia piombata sulla sua famiglia. A quel punto son stati chiamati anche i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno recuperato il corpo del giovane, incastrato fra le lamiere della Mercedes distrutta dall’impatto. Nel corso di circa due ore, il magistrato di turno ha inviato il nullaosta per il trasporto della salma in obitorio.
Oltre al padre Gabriele, piangono la scomparsa di Alessio sua madre Luigina, il fratello minore Alessandro e la sua fidanzata. Il sindaco di Urbania Marco Ciccolini ha espresso le sue condoglianze, inviando «un abbraccio sentito e di cuore a quanti gli volevano bene». Il primo cittadino ha inoltre sottolineato che «il dramma diventa immane quando un giovane muore in circostanze drammatiche come questa. Alessio non lo conoscevo di persona ma i genitori sì. Non ho parole. Sto rientrando da Roma e ho appreso dell’ennesima disgrazia che ha colpito la mia gente. Ho la sconforto addosso».
Fonte: Il Mattino