AGI – I comportamenti dei 13 ultras della Lazio destinatari di misura cautelare per gli scontri nel giorno della finale di Coppa Italia con l’Atalanta appaiono sintomatici di personalita’ prepotenti aggressive e prive di freni inibitori e inducono a ritenere attuale elevato e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie . A scriverlo e’ il gip di Roma Mara Mattioli nel provvedimento con il quale ha disposto l’arresto di Ettore Abramo e Aniello Marotta finiti ai domiciliari e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri 11 tifosi biancocelesti. Spiega il giudice che i fatti sono particolarmente gravi anche perche’ gli ultras hanno utilizzato una precisa strategia compattandosi nei luoghi presidiati dalle forze dell’ordine muniti di indumenti per travisarsi nonche’ di diversi oggetti contundenti fumogeni e bombe carta scagliandosi violentemente contro le forze dell’ordine che stavano presidiando la zona per motivi di sicurezza incendiando autovetture dando luogo a una vera e propria guerriglia urbana.
Gli ultras – scrive il giudice Mattioli – mettendo cosi’ in pericolo non solo l’incolumita’ degli agenti ma anche di centinaia di persone e famiglie con bambini che pacificamente si stavano recando allo stadio . Inoltre i due arrestati hanno diversi precedenti di polizia. Abramo oltre a essere uno storico membro degli Irriducibili ha precedenti per violenza minaccia e resistenza a pubblico ufficiale radunata sediziosa porto di armi ed oggetti atti ad offendere travisamento in occasione di pubbliche riunioni e traffico internazionale di droga. Marotta invece anche lui membro del tifo caldo della Nord laziale ha precedenti per atti persecutori in danno della compagna guida senza patente lesioni personali rapina aggravata ricettazione associazione per delinquere e rissa.