ADNKRONOS – Rappresentanti osservatorio carceri Ucpi ascoltati in commissione antimafia Roma 7 nov. – Adnkronos – – L’applicazione del regime del 41bis presenta alcune criticita’ sulle quali occorre vigilare e intervenire per evitare che se ne snaturi la finalita’ che e’ quella di interrompere i rapporti tra il detenuto sottoposto al carcere duro e l’associazione criminale di appartenenza. A lanciare l’allarme e’ l’Unione delle camere penali i cui rappresentanti il presidente dell’Osservatorio carceri Giampaolo Catanzariti e la componente Piera Farina sono stati ascoltati questa mattina dalla commissione Antimafia. Il regime del 41 bis e’ stato introdotto sull’onda delle stragi di mafia come strumento transitorio per evitare collegamenti con le associazioni di appartenenza. Se si consente l’applicazione illimitata e reiterata si rischia di snaturare il 41 bis che e’ uno strumento eccezionale e transitorio ha spiegato Catanzariti ricordando che ci sono molti detenuti al 41bis da oltre 20 anni e altri che lo sono per un periodo che va dai 10 ai 20 anni. La proroga deve avere un senso rispetto alle finalita’ dell’istituto. Ci sono distorsioni da correggere se si vuole mantenerlo in piedi . La funzione del 41 bis e’ stata snaturata da innumerevoli restrizioni – ha denunciato Piera Farina – Sono state introdotte restrizioni all’ora d’aria e ai colloqui coni familiari e altre limitazioni che rendono il regime meramente afflittivo. Se lo scopo e’ tagliare i legami sono inutili afflizioni ulteriori. Bisogna intervenire per rendere il regime conforme alla Costituzione