Nel tardo pomeriggio di ieri, gli operatori della Squadra Volante, unitamente a personale del posto Polfer di Varese, hanno denunciato per numerosi reati una coppia di italiani di 35 anni, già gravati da precedenti di polizia. Tutto è cominciato quando l’uomo e la donna hanno iniziato ad insultare un’anziana signora di origini rumene che chiedeva l’elemosina alla Stazione di Piazzale Trieste. Assistendo alla scena, una giovana ragazza di 20 anni, di origini turche, chiedeve ai due di smetterla. Per tutta risposta, in stato di completa alterazione psicofisica, i due hanno aggredito la ragazza, tirandola per i capelli e facendola rovinare per terra, prendendole il cellulare e rompendolo con forza a terra. Le persone lì presenti sono andate in soccorso della ragazza; i due insultavano tutti gli intervenuti. La ragazza si rifugiava all’interno di una sala della stazione e subito interveniva una pattuglia della Squadra Volante per accertare l’accaduto. Da sottolineare la partecipazione della cittadinanza, in molti si sono interessati dell’accaduto, prestando soccorso e contattando le forze dell’ordine, con chiamate da parte di numerosi utenti. Nel frattempo, i due aggressori, erano fuggiti in Piazzale Trento, dove si presentavano al posto di Polizia Ferroviaria, inventandosi di dover presentare una denuncia per una rapina appena subita. I due, che si simulavano persone offese di un reato grave, erano però già aggressivi nei confronti degli agenti, proferendo numerosi insulti e minacce. Visto il loro comportamento e la corrispondenza dei due soggetti con la descrizione diramata via radio inerente alla precedente aggressione, gli agenti li invitavano ad attendere. Per tutta risposta, la donna provava ad afferrare l’arma di ordinanza, motivo per il quale la stessa veniva respinta. In attesa di rinforzi, gli agenti chiudevano fuori dall’Ufficio i due aggressori, al che la donna reagiva tirando una violenta testata contro la porta a vetri, procurandosi un evidente bernoccolo sulla fronte. Contestualmente i due continuavano a proferire insulti e minacce di morte agli agenti, e l’uomo contattava il 112 riferendo che la sua ragazza era stata appena picchiata dalla Polizia e che le avevano messo le mani sul seno. Giunta la pattuglia di rinforzo, i due venivano invitati alla calma. Senza alcun motivo la donna si scagliava contro un agente, subito fermata, ma riusciva ugualmente a sputare in faccia ad un agente. Intervenuto anche il fidanzato, entrambi venivano ammanettati e accompagnati in Questura, anche perché si erano rifiutati di declinare le proprie generalità. Giunti in Questura, in attesa delle procedure di identificazione, poiché i due continuavano ad essere aggressivi nei confronti degli agenti, con insulti, minacce, nonchè completamente inottemperanti alle indicazioni date dagli agenti, venivano fatti accomodare all’interno delle camere di sicurezza. Nonostante gli fosse stato consentito in precedenza di recarsi in bagno, i due, una volta all’interno della camera di sicurezza, urinavano all’interno. Veniva inoltre fatto giungere il 118 per medicare le ferite autoinferte della donna, la quale però rifiutava le cure. Successivamente, la donna, terminate le procedure di identificazione, chiedeva nuovamente l’intervento del 118 per essere trasportata in ospedale. Una volta compreso che il compagno, che rifiutava il fotosegnalamento, non sarebbe andato con lei, rifiutava il trasporto in ospedale. Contestualmente riferiva al personale paramedico di essere stata sequestrata dalla Polizia. Fatta allontanare la donna, dopo averle anche sequestrato 2 grammi di marijuana con conseguente segnalazione al Prefetto ai sensi dell’art. 75 dpr 309/1990, l’uomo si sottoponeva al fotosegnalamento. I due venivano quindi denunciati per lesioni personali a pubblico ufficiale (4 agenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 3 giorni), oltraggio a pubblico ufficiale, minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, omessa declinazione delle generalità, lesioni aggravate dall’odio razziale nei confronti della ragazza (che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 5 giorni) intervenuta in soccorso della donna rumena, e simulazione di reato, avendo finto di aver subito una rapina. Entrambi i soggetti verranno allontanati dal Comune di Varese con Foglio di Via Obbligatorio.